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Mi presento, sono Elisabetta e insieme a mio marito Giorgio siamo due sessantatreenni che, dopo aver lavorato una vita io in una azienda di assicurazioni e mio marito in una grande azienda automobilistica torinese… pensiamo di meritarci la pensione, un po’ riposo e di vita romantica lontano dal solito tran-tran di tutti i giorni…e soprattutto viaggiare!

Abbiamo organizzato il nostro viaggio in Normandia, alla ricerca delle cose che preferiamo: cibi gustosi e genuini, una vacanza rilassante e, perché no, romantica. Durante il primo viaggio in Normandia, tanti anni fa, avevamo notato che questa splendida regione, era come “un grande giardino in riva al mare”, che come diceva mio marito, “fiorisce tutto l’anno”. In effetti, in ogni stagione il paesaggio cambia: con i campi di lino o i frutteti in fiore è qualcosa di estremamente poetico e cosa dire delle siepi di bocage o dei giardini sulla costa … “è tutto così verde!”.

Allo stesso modo dei pittori come Monet, Caillebotte o Pissarro, per citarne alcuni, i giardinieri esprimono pienamente tutto il loro talento e tutta la loro poesia. Per questo motivo abbiamo deciso di concentrare la nostra vacanza su alcuni dei tanti parchi e siti per conoscere la flora, i profumi, i colori e… sognare ad occhi aperti le bellezze del territorio normanno. Giardini all’inglese o alla francese, orti ricchi di golosità, frutteti a perdita d’occhio… avevamo solo l’imbarazzo della scelta. Ecco cosa abbiamo visitato durante il nostro soggiorno.

I giardini d’Etretat © Clara Ferrand

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1.

1° giorno

Non si può iniziare un viaggio in Normandia senza rendere omaggio al maestro dell’impressionismo a Giverny. La nostra prima tappa è stata, infatti, il giardino Claude Monet. La casa dove Claude Monet visse dal 1883 al 1926 è visitabile (così come il giardino) e, all’interno, si possono vedere la sua preziosa collezione di stampe giapponesi e la meravigliosa sala da pranzo color giallo brillante o la cucina, rivestita di piastrelle azzurre. Non posso fare a meno esser stupita da questa esplosione di colori. E lo stupore continua con la visita del giardino, ricreato esattamente come era in origine, che lascia senza parole anche mio marito Giorgio. “Tutto è curato nei minimi dettagli”, sottolinea. Passeggiando per il giardino, ci sembra di entrare in uno dei tanti dipinti che ci ha lasciato…

Una passeggiata indimenticabile

Dopo questa bella esperienza, ci aspetta un altro giardino, quello del Parco del Bois des Moutiers a Dieppe.
Abbiamo scelto di visitare il parco del Bois des Moutiers perché avevamo letto che è famoso a livello internazionale per le sue qualità architettoniche, botaniche ed artistiche. In effetti, il luogo è classificato monumento storico e “Jardin Remarquable” (giardino notevole)… e a giusta ragione! Che diversità di paesaggi! Io che adoro i rododendri, sono rimasta colpita dall’ “allée des rhododendrons de l’Himalaya”, dai diversi colori che vanno dal bianco al fucsia.
Ingegnoso come sia stato strutturato il parco”, mi fa notare Giorgio. In effetti, dalla nostra guida abbiamo appreso che i giardini che circondano la casa sono stati progettati dall’architetto Sir Edwin Lutyens, in collaborazione con il proprietario Guillaume Mallet e la rinomata paesaggista inglese Miss Gertrude Jekyll (1849-1932). Tra l’altro, i giardini furono progettati come un’estensione della casa e comunicano tra loro per poi condurre gradualmente al grande parco paesaggistico che è volutamente più naturale. “Un vero gioiello”, come ha detto Giorgio.

Ritorniamo poi verso Rouen dove, dopo una breve passeggiata, pernottiamo in un hotel del centro.

1° giorno
Ponte giapponese nel giardino di Monet a Giverny © Eva Tessier - Danielle Dumas
2.

2° giorno

Dopo una bella colazione, partiamo per la nostra prima tappa: il Parco del Castello di Champ de Bataille.

Il grande parcheggio, già ghermito di auto, ci fa pensare che non siamo i soli ad aver avuto questa idea. Già dall’esterno, abbiamo l’impressione, come scriveva Jean de La Varende, che “Qui regni la grandiosità”. E questa idea di “grandiosità” è il filo conduttore che ha portato il famoso architetto Jacques Garcia a ricreare i giardini del castello. “Sembra di essere a Versailles”, mi dice mio marito. In effetti, con un ingegnoso gioco di canalizzazioni e percorsi d’acqua, è l’acqua stessa che a Champ de Bataille disegna prospettive e spazi. Davanti a noi possiamo vedere una varietà di fontane, vasche e il gran canale, proprio come nella reggia di Luigi XIV! E cosa commentare del castello? Una vera reggia, non c’è che dire… come la sala Luigi XVI o la grande sala da pranzo, apparecchiata come se da un momento all’altro dovessero arrivare il re e i suoi invitati. Siamo usciti ancora stupiti dalle bellezze del luogo.

Una piacevole scoperta

Ancora ricchi delle emozioni che ci avevano accompagnato durante la visita al castello di Champ de Bataille, ci dirigiamo verso il nostro secondo castello da visitare nella giornata: il Parco del Castello di Beaumesnil. Dalla nostra guida abbiamo appreso che si tratta di un eccezionale castello in stile barocco Luigi XIII, costruito dal 1633 al 1640, su un parco di 80 ettari. “Sicuramente non sarà niente male”, mi dice mio marito mentre parcheggiamo la nostra auto. In effetti, questo parco fu disegnato in origine da La Quintinie, assistente di Le Nôtre a Versailles, oggi è esattamente com’era nel XVIII secolo. “Sembra di fare un salto nel passato, al tempo del re Sole!”, mi legge nel pensiero mio marito. I giardini alla francese della “mezza-luna”, il giardino delle “quattro stagioni” pur misurando le parole sono davvero dei capolavori! Strutturato secondo grandi prospettive sull’asse delle facciate, scandito da specchi d’acqua, il parco comprende anche un affascinante labirinto di bosso. “È stata una piacevole scoperta”, commenta mio marito uscendo dal parco del castello.

Dopo una giornata così intensa, ci rechiamo verso Lisieux dove pernottiamo.

 

3.

3° giorno

Il nostro peregrinare tra giardini e castelli della Normandia ci porta, oggi, al Giardino di Mezidon-Canon. Quando avevamo organizzato il nostro itinerario, ci eravamo soffermati sulla scelta di questo giardino perché testimonianza dell’arte dei giardini del XVIII secolo. In effetti il parco del castello di Canon ha conservato intatto il suo charme! Passeggiando per il parco abbiamo l’impressione di fare un salto indietro nel tempo, con l’eleganza delle prospettive alla francese, il romanticismo dei boschetti “selvaggi” in cui abbondano corsi d’acqua, cascate, e piccoli ponti. “Con questi boschetti, mi sembra di immaginare le nobili che venivano qui a fare salotto”, mi dice mio marito. Di sicuro, questo parco merita di essere classificato nella sua interezza come Monumento Storico. Abbiamo scoperto che sul posto viene prodotto del sidro biologico e che è possibile visitare con i bambini la fattoria didattica.

Un luogo magico e maestoso

Il nostro secondo giardino che visitiamo nella giornata della giornata è quello del Parco del Castello di Vendeuvre. Che sorpresa visitare questo parco! Ho l’impressione di essere in un luogo magico e maestoso, intorno a noi tanti giardini si succedono e tutti sparsi nel verde. Giardini alla francese, sorprendenti giardini d’acqua con divertenti getti d’acqua… non sappiamo più dove guardare! “Guarda”, mi dice mio marito, “l’arbre de crystal”. In quel momento, un albero spruzza getti d’acqua e, con i riflessi del sole, crea dei mini-arcobaleni… che splendore! E poi ancora labirinti misteriosi, grotte costellate di 200.000 conchiglie, capolavori d’arte topiaria, giardini esotici, giardino con ghiacciaia, colombaia e vivaio… ci vorrebbe una giornata solo per vedere (e fotografare) tutto! “Sai che ad aprile fanno il Festival di Tulipani”, mi dice mio marito, “una buona ragione per tornare”. Non posso che esser d’accordo con lui!

Stanchi, ma contenti, ci dirigiamo a Caen dove pernottiamo.

3° giorno
Château de Caen © PackShot - Fotolia.com
4.

4° giorno

La giornata inizia presto, dopo una ottima colazione, oggi ci aspetta un programma ricco di visite a luoghi naturali dalle bellezze architettoniche rilevanti. La prima tappa, prevede la visita al giardino Botanico di Vauville , un giardino, creato nel 1947, che comprende oltre 900 specie di piante dell’emisfero australe. “Una collezione notevole”, sottolinea mio marito; il giardino è in una posizione incantevole di fronte al mare. Il castello è stato costruito nel centro del paese, vicino alla chiesa, e non molto lontano dal mare. “Che splendida costruzione”, osserva mio marito, guardando i due edifici principali disposti ad angolo retto collegati da un torrione. “Questo mastio è la parte più antica del castello, probabilmente risalente al XII secolo”, afferma guardando la nostra guida. Parlando con l’addetto alla cassa, abbiamo scoperto che del castello originale rimangono solo la torre principale, il muro di cinta circolare e il suo fossato… È stata una buona idea visitarlo!

Un parco all’inglese

La nostra seconda meta della giornata è il parco Floreale del Castello di Martinvast. Si tratta di un parco all’inglese che assieme al castello è classificato nell’inventario dei Monumenti Storici della regione. Questo magnifico parco è una composizione stupenda di cascate, laghetti, boschi, prati ed edifici dove spicca un obelisco del Settecento. Siamo rimasti ammirati dagli splendidi arbusti di rododendri arborescenti e di gunnera, una pianta ornamentale perenne con grandissime foglie palmate, che cresce all’ombra delle conifere. “Questo giardino è veramente ben curato”, sottolinea mio marito, “certamente merita unavisita ”.

Per concludere la giornata, ci dirigiamo a Cherbourg dove pernottiamo.

4° giorno
Giardino botanico di Vauville © G. Cassiau - les-escapades.fr
5.

5° giorno

Sveglia presto al mattino perché Bayeux ci aspetta. Visitiamo la città e il suo famoso arazzo: un immenso telo di lino, lungo 70 metri, dove sono ricamate con fili di lana le gesta di Guglielmo il Conquistatore. “Ho apprezzato”, mi dice Giorgio, “l’audioguida in italiano ben fatta e descrive bene le scene e i personaggi rappresentati nei singoli ricami”. Oltretutto aggiungo io: “è compresa nel prezzo del biglietto”. Visto questo capolavoro del medioevo abbiamo passeggiato per le vie della città, centro d’arte e storia, che fu risparmiato dai bombardamenti del 1944. Non ho dubbi, Bayeux possiede un patrimonio architettonico d’eccellenza!

Nel pomeriggio ripartiamo per visitare il Giardino Della Mansoniere a Saint Ceneri-Le-Gerei uno dei “più bei villaggi di Francia”. I Giardini della Mansonière, posti su una collinetta nei pressi del villaggio, sono un insieme di 9 giardini recintati che si susseguono e creando una atmosfera da sogno dove abbiamo dato spazio alle nostre fantasie nell’incantevole natura campestre. Roseti, giardino lunare, giardino d’ispirazione orientale, giardino dei profumi, patio, orto gotico… Non sapevamo più dove posare il nostro sguardo; i nove spazi, ciascuno dei quali forma un suo microcosmo, dove indugiare e immergerci nei profumi in comunione con la natura intatta del luogo. Lo consiglieremo anche ai nostri amici, come noi amanti della natura e dei suoi colori e profumi.

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