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Mi presento, sono Paola e insieme a mio marito Marco e a Giulia, nostra figlia di 10 anni, abbiamo realizzato un sogno che ci accompagnava da anni: visitare il Mont-Saint-Michel in maniera “diversa”.

Un sogno che diventa realtà

Sono sicura che tutti voi, almeno una volta nella vita, avete pensato: “prima o poi andrò al Mont-Saint-Michel”, oppure “Il Mont-Saint-Michel è un sogno per me…” o ancora “L’anno prossimo ho deciso e ci andrò!”. Ebbene, dopo tanti anni in cui per noi il Mont-Saint-Michel è stato come il Santo Graal per Indiana Jones, abbiamo potuto finalmente visitare questo luogo meraviglioso.

Il vederlo apparire da lontano, arrivando da Bayeux e percorrendo la A84, suscita già tante emozioni perché, sebbene lo avevamo già visto tante di volte in fotografia, è apparso davanti a noi in tutto il suo splendore come un grande gigante buono in mezzo all’omonima baia.

Un senso di libertà e di comunione con la natura

Oggi, però, noi non inizieremo, come si fa di solito, con la visita l’Abbazia, ma faremo quello che per molti turisti è un “must”: la traversata a piedi del Mont Saint Michel. Non vi stuzzica l’idea? A noi, moltissimo. Nel medioevo, schiere di pellegrini si recavano al Mont, a Compostela o a Roma e, oggi come allora, gruppi di persone ripercorrono come i pellegrini i sentieri che portano al Mont. Ci siamo ritrovati con altri escursionisti di ogni età a fare questo tour in comunione con la natura e l’emozione è stata forte per tutti noi!

Avevamo fissato l’appuntamento nella piazzetta dove partono i gruppi de “Découverte de la Baie du Mont-Saint-Michel” presso ‘La Maison du Guide’ a Genêts (parcheggio gratuito, attenzione… bisogna esser puntuali!) e, come tanti altri turisti, eravamo impazienti di vivere questa esperienza indimenticabile. È importante sapere, come rammentato un po’ dovunque, che la traversata si effettua ESCLUSIVAMENTE con una guida abilitata perché è molto pericoloso avventurarsi da soli nella baia, teatro delle più grandi maree d’Europa. Siamo partiti per la camminata a piedi nudi (volendo potevamo usare scarpette da mare, esclusivamente in neoprene) ed eravamo equipaggiati con un abbigliamento adatto.

Un tour “Meraviglioso”…

La sensazione che proviamo a camminare a piedi nudi sulla sabbia umida e melmosa è davvero qualcosa di indescrivibile: “sembra di mettere i piedi su un enorme budino!” dico rivolgendomi a Marco. Giulia, come tutti i bambini, è al settimo cielo: la sensazione di felicità e libertà che prova è quasi palpabile. La guida è molto simpatica e oltre a vigilare su di noi (solitamente piccoli gruppi da 25 – 30 persone) anima il tour in inglese (o francese) con informazioni sul patrimonio naturale e culturale della Baia: flora e fauna, ornitologia, il fenomeno delle maree, storia e leggende del Mont, le sabbie mobili, ecc. Inoltre, la guida ci ha spiegato che la camminata a piedi nudi nella baia, oltre ad avere un effetto benefico per la forma fisica, fa bene alla pelle dei piedi. Ebbene sì, il letto della Baia contiene argilla che ha un effetto purificante ed esfoliante.

sembra di mettere i piedi su un enorme budino!

Durante il tour, abbiamo raggiunto la leggendaria roccia di Tombelaine, un luogo spettacolare da cui osservare il Monte e che dista solo 3 km da dove ci troviamo. Un sentiero conduce alla cima dell’isolotto e da lì la nostra guida ha colto l’occasione per raccontarci tutti i segreti di questo ecosistema unico che è la baia di Mont Saint-Michel. Solo 15 persone alla volta possono accedervi e non sempre l’isolotto è accessibile. “Straordinario e bellissimo”, esclamano in diverse lingue gli altri partecipanti al tour… e io aggiungo, “davvero imperdibile!”.

Visite per tutti i gusti

Abbiamo scoperto che oltre alla traversata classica ne esistono altre, anche insolite: al calar del sole, con un’esperienza nelle sabbie mobili, ecc. Ogni guida propone percorsi e formule diverse e, con tutta questa offerta, è difficilissimo fare la propria scelta! Noi tutti che avevamo scelto un percorso breve, dopo 3 ore eravamo di ritorno al punto di ritrovo stanchi ma entusiasti per l’esperienza unica che avevamo vissuto. Una cosa è certa, questa uscita ci ha consentito di osservare il Mont-Saint-Michel da tanti altri punti di osservazione.