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Una splendida vista sul mare e davanti a noi spiagge infinite o scogliere selvagge, mentre la vivificante aria salmastra ci scompiglia i capelli: ecco le sensazioni che si provano in un luogo speciale come… un faro!

Per nostra figlia Giulia (10 anni), e forse come per tutti i bambini, i fari della Normandia danno emozioni e risvegliano la loro fantasia al pensiero delle avventure che si possono vivere nella solitudine di quei luoghi sperduti: sole e a picco o furiosi temporali , calma piatta o mare in tempesta e soprattutto l’obbligo, in qualsiasi situazione, di mantenere sempre accesa la lanterna. Per questi motivi io, Paola, e Marco, mio marito, assieme a Giulia, abbiamo dedicato parte delle nostre vacanze alla visita di questi luoghi “magici”. Abbiamo riportato una lista di quelli che per noi sono i 7 fari più importanti e più belli della Normandia e che meritano una visita.

Maggiori info

  • L’ingresso non è molto dispendioso, quindi portatevi qualche spicciolo.
  • In caso di forti venti o temporali, i fari possono essere chiusi ai visitatori.

1.

Un gigante di granito alto 75 metri: il faro di Gatteville vicino a Barfleur

Appena arrivati, una enorme torre di granito si innalza davanti a noi, Giulia in tutta la sua innocenza guardando verso il cielo esclama: “Mamma, ma è altissima!” Il faro di Gatteville, sulla costa orientale della penisola del Cotentin, con i suoi 75 metri di altezza sembra toccare il cielo. Questo è “il secondo faro più alto della Francia e dell’Europa”, puntualizza Marco, e aggiunge “il Faro di Punta Penna a Vasto, che abbiamo visto due anni fa, con i suoi 70 metri di altezza è di poco più basso e si piazza in terza posizione!”. Per la realizzazione di questo gigante sono stati utilizzati circa 11.000 blocchi di granito e le 52 finestrelle lo decorano e lo rendono esteticamente bello; la posizione e l’ambiente dove è immerso contribuiscono a far rimanere a bocca aperta i suoi visitatori. “Wow, è davvero impressionante… sembra la torre di Rapunzel“, commenta sorridendo Giulia. Io e Marco ci guardiamo negli occhi compiaciuti. Dalla vetta del faro, costruito su un promontorio, si gode di una meravigliosa vista a 360 gradi sulla Normandia, sulle spiagge e sul mare. Ma, per gustare il panorama, bisogna… salire i 365 gradini che portano sulla cima del faro! Come diceva Gianni Morandi: “ma come è dura la salita!”. Per me, Paola, la salita è stata estenuante, ho impiegato molto tempo e tante soste per riprendere fiato ma il panorama, una volta arrivati in cima, è incredibile e ripaga lo sforzo compiuto: davanti a noi, una vista impareggiabile sul mare, sulla valle del Saire, sul bocage della penisola del Cotentin fino ad arrivare alle spiagge di sbarco nel dipartimento del Calvados.

Un gigante di granito alto 75 metri: il faro di Gatteville vicino a Barfleur

Informazioni pratiche

Ingresso a pagamento.
Aperto quasi tutto l'anno.
(Chiuso da metà novembre a metà dicembre e a gennaio, ma aperto durante le vacanze scolastiche di Natale).
In caso di forti venti o temporali, i fari possono essere chiusi ai visitatori.

2.

Il faro rosso e bianco di Ouistreham

Per una volta, non dovrò scarpinare tanto quanto per il faro di Gatteville!”, chioso ridendo rivolgendomi a Marco e a nostra figlia Giulia. Il faro di Ouistreham, infatti, appartiene alla categoria dei piccoli fari con i suoi 171 gradini. Il suo colore rosso acceso e la vista sulla località balneare Ouistreham Riva-Bella ci hanno conquistati e l’ambientazione marittima del luogo ci ha affascinato. A Marco è piaciuta particolarmente l’ampia vista sulla costa di Madreperla e la Pointe du Siège, sull’estuario del fiume Orne. Giulia, invece, chiedeva come fosse possibile che con la bassa marea il mare si abbassasse tanto: “ a Rimini perché questonon succede?”.

Informazioni pratiche

Visita a pagamento.
Visita libera tutti i fine settimana di luglio e agosto.
In caso di forti venti o tempeste, i fari possono essere chiusi ai visitatori.

3.

Dormire in un faro: tutto è possibile a Fatouville!

Quando pensiamo ad un faro, ci viene naturalmente in mente una torre alta e stretta posizionata in mare o su uno scoglio, in preda alle intemperie con il vento forte e le onde alte… Quanto di più normale se si pensa ad un faro, no? Beh, possono esserci delle eccezioni come nel caso del faro di Fatouville! È proprio questa “stranezza” che ci ha incuriosito talmente da volerla inserire nel nostro itinerario. Lo spettacolo è “incredibile” parafrasando le parole di Giulia. All’interno del faro, Anne Durand, la proprietaria, attende per spiegarci che il faro “fu costruito nel secolo scorso per guidare la navigazione nella baia della Senna. La prima pietra fu posta nel 1839 e l’inaugurazione avvenne nel 1850”. Il faro poi fu acquistato dalla famiglia Durand e, oggi, Anne e suo marito Jean-Francois, due persone molto alla mano, gestiscono il faro diventato una graziosa pensione. Guardando Marco, esclamo sognante “ ti immagini, la colazione viene servita al “piano terra” del faro con prodotti fatti in casa dalla fattoria…non è stupendo?“, inutile dirvi come Giulia fosse entusiasmata dall’idea di poter dormire in un faro: “è come essere in un racconto di avventura!”. Una grande esperienza per le famiglie, non c’è che dire, soprattutto sapendo che durante l’anno i proprietari organizzano visite guidate gratuite del faro (su prenotazione).

Dormire in un faro: tutto è possibile a Fatouville!
Phare de Fatouville-Grestain © Patrick Forget

Informazioni pratiche

Di tanto in tanto sono disponibili le visite.

In loco sono disponibili anche 4 chambres d'hôtes insolite.

4.

Il piccolo faro di Barfleur

È così pittoresco” asserisco guardando Marco e Giulia, mentre il vento mi scompiglia i capelli. Davanti a noi, le barche da pesca ondeggiano dolcemente nel porto di Barfleur, lo sciabordio dell’acqua e lo stridio dei gabbiani che si contendono i pesci completano la già perfetta cornice. Barfleur, uno dei “più bei villaggi di Francia”, è anche conosciuto per le cozze fresche, le “blonde de Barfleur”, che abbiamo già avuto la fortuna di degustare in un dei ristorantini del porto. Ora, per digerire, facciamo una passeggiata attraverso il porto perché il faro non più esser visitato. “Che peccato, mi sarebbe piaciuto vedere dentro come è fatto. Sembra così piccolo”, dice Giulia. In effetti, non ha tutti i torti visto che poco prima eravamo stati al faro di Gatteville, alto 75 metri. “A volte, le cose piccole sono le più preziose“, rispondo.

Il piccolo faro di Barfleur
Porto di Barfleur © Olivier Magherini - Fotolia.com

Informazioni pratiche

Si può ammirare, ma il faro non è aperto al pubblico.

5.

Il faro di Le Tréport

Anche il faro di Le Tréport non può essere visitato, ma per noi è stato ugualmente una bella esperienza. Per raggiungerlo, in cima alla scogliera, abbiamo preso la funicolare, gratuita, che in meno di 5 minuti ci ha portato a destinazione. Giulia era felice: “mamma, mi sembra di andare a sciare!”. Marco soddisfatto scende dalla funivia dicendo: “molto comoda e rapida e soprattutto non abbiamo faticato”. Arrivati lo spettacolo, davvero incredibile, ci fa rimanere senza fiato per la vista eccezionale sul mare, il faro, le scogliere e le città di Le Tréport, Mers les Bains e Eu. “Ma è meravigliosa questa vista, siamo stati fortunati, il cielo è azzurro e senza nubi!!!”. Per scendere, abbiamo lasciato la funicolare e abbiamo percorso i 365 gradini per raggiungere la città.

Il faro di Le Tréport
Le Tréport © Pierre Jeanson

Informazioni pratiche

Si può ammirare, ma il faro non è aperto al pubblico.

6.

Il faro di Trouville

Purtroppo, il faro di Trouville non può essere visitato, ma secondo noi, merita girarci attorno e vederlo da vicino. Per accedervi bisogna attraversare un lungo pontile in legno, all’entrata del porto, che conduce al faro. La spiaggia di Trouville, alle nostre spalle, è il luogo ideale per le famiglie: Giulia si è divertita molto giocando sulle strutture dedicate ai bambini: arrampicata, altalena e giostre di tutti i tipi. Io e Marco, invece, abbiamo approfittato dei tanti bar sulla spiaggia per gustare un succo di mela e una crêpe al cioccolato.

Il faro di Trouville
Jetée de Trouville © Hassan Bensliman - Fotolia.com

Informazioni pratiche

Si può ammirare, ma il faro non è aperto al pubblico.

7.

La quiete dopo la tempesta… al faro di Goury

Anche se il faro di Goury, situato su un isolotto al largo della costa della penisola occidentale del Cotentin, non può essere visitato appartiene sicuramente ai fari più belli della Normandia. Arrivati sugli scogli di fronte al faro: “Vedi l’acqua?” chiedo a Giulia. “Si, mamma… sembra bella profonda!”. E non ha tutti i torti… per questo le dico, guardando il mare, “non solo è profondo, ma Il Raz Blanchard, una delle correnti di marea più forti del mondo, si diffonde qui”. Giulia mi guarda, perplessa, per poi chiedere: “Raz Blanchard? Che cos’è, un animale?” Trattengo a stento la voglia di scoppiare a ridere, e le spiego che il suo nome deriva dal biancore delle onde tagliate dalle forti correnti dovute alle secche tra Cap de la Hague e le Isole del Canale. Gli occhi di Giulia si illuminano, ho la sua più totale attenzione… non succede spesso! Ne approfitto per precisarle che “queste correnti, che possono raggiungere velocità fino a 10 nodi con l’alta marea, sono le più forti d’Europa e rendono la navigazione molto difficile e pericolosa”. Questo la impressiona molto, ma è l’aumentare del furore delle le onde che si infrangono sugli scogli a destare l’attenzione di Marco. Proprio mentre stiamo guardando il mare, tutti estasiati, poco lontano da noi un’onda assassina si infrange contro la piattaforma in cui ci trovavamo. “Per un pelo, è andata bene!”, dico rivolgendomi alla mia bella tribù.

 

Informazioni pratiche

Si può ammirare, ma il faro non è aperto al pubblico.

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