L'associazione "Les Oubliés du Meknès" lavora dal 2009 in memoria dei marinai sopravvissuti e scomparsi sul transatlantico Meknès, silurato nel 1940.
Mercoledì 24 luglio 1940, 1179 ufficiali e marinai (tra cui 2 mogli di ufficiali e un bambino) e 103 membri dell'equipaggio si imbarcarono sul Meknès per la Francia, in attesa di ricongiungersi con i loro cari e di essere smobilitati.
Erano le 23, al largo di Portland, la Meknès navigava con le luci accese, le bandiere tricolori dipinte su ogni lato dello scafo illuminate da grandi lampade, a testimonianza della sua neutralità. Fu mitragliata da una motovedetta tedesca e silurata. Affondò in otto minuti. Fu una notte tragica per tutti. All'alba del giorno successivo, i superstiti furono recuperati dai cacciatorpedinieri britannici. 420 marinai erano dispersi. Questo fu l'inizio del "dimenticatoio del Meknes".
I quattro cacciatorpediniere attraccarono a mezzogiorno del 25 luglio nel porto di Weymouth, con 899 sopravvissuti a bordo, 4 morti e 57 feriti che furono portati al Saint Martin Hospital di Bath.
Per loro sfortuna, dal 23 agosto alla fine di ottobre 1940, il mare portò sulle spiagge della Normandia e della Piccardia 243 corpi, di cui 116 terribilmente mutilati e mai identificati. 177 corpi non furono mai ritrovati.
Una stele sulle scogliere di St-Martin-en-Campagne/Berneval-le-Grand a Petit-Caux (76) lo ricorda.
Ogni 24 luglio, presso la stele si tiene una cerimonia commemorativa per onorare la memoria dei marinai dispersi e dei sopravvissuti del Meknès, nonché dei 3 aviatori britannici, affinché non vengano dimenticati.
L'associazione continua a lavorare per far conoscere la storia della Meknès e dei suoi marinai, sia quelli sopravvissuti che quelli scomparsi.
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