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Mi chiamo Giorgio e, in compagnia di mia moglie Elisabetta siamo una coppia di giovani sessantacinquenni di Torino che hanno voglia di visitare il mondo e approfittare delle visite per incontrare e parlare con la gente del posto. In vacanza a Parigi, ne abbiamo approfittato per fare qualche gita e visitare anche la Normandia. In effetti, io ed Elisabetta, avevamo visitato la Normandia trent’anni prima, quando ancora non erano nati i nostri figli, Emma e Michele, e prima ancora che diventassimo nonni di Ambra. Ecco cosa abbiamo visitato in Normandia durante la nostra permanenza nella Ville Lumière.

Prima gita in Normandia: “Sulle tracce degli impressionisti”

La gita in breve

Lo ammetto, io sono particolarmente attratto da tutto ciò che implica l’arte e, soprattutto, l’impressionismo. Nel lontano 2015 ero stato alla mostra su Monet presso il GAM di Torino e mi ero sempre detto che, un giorno, sarei tornato a rivedere il grazioso villaggio di Giverny, borgo in cui Claude Monet si stabilì con la sua famiglia. Non è stato difficile convincere Elisabetta, all’idea di tornare a Giverny esulta di cuore. Lei che ricorda ancora con piacere la casa con “la splendida cucina rivestita di piastrelle di ceramica blu” o “la meravigliosa sala da pranzo, con le pareti di un giallo cromo forte”, è proprio vero ci ha lasciato il cuore! Prendiamo la nostra macchina a noleggio e ci dirigiamo verso Porte Maillot, poi La Défense e infine eccoci sull’autostrada A14 che, in seguito, si unisce alla A13. “Ora siamo tranquilli fino a Vernon”, asserisco guardando Elisabetta. È vero, “ma già che ci siamo, dopo aver visitato Giverny possiamo fare una sosta a vedere il Vieux-moulin di Vernon, ne ho sentito tanto parlare!”. Arrivati a Giverny, i parcheggi sono tutti gratuiti: approfittiamo del piccolo parcheggio fiorito di fronte all’ingresso della Fondazione Monet, nel cuore del villaggio. Ci siamo presi il tempo di visitare la casa e soprattutto il giardino di Claude Monet: è un luogo molto affascinante i cui fiori cambiano a seconda delle stagioni. Elisabetta, estasiata esclama “Sembra di stare in un dipinto del Maestro”… come darle torto! Poi abbiamo potuto visitare il Musée des Impressionnismes: una tappa essenziale se vi piace questa tendenza artistica, è un piacevole museo con collezioni molto interessanti. Le mostre temporanee sono incredibili.

Itinéraire Seine à vélo circuit
Vernon

Les Andelys: uno dei luoghi più affascinanti della valle della Senna.

A malincuore nel primo pomeriggio, io ed Elisabetta, lasciamo Giverny per dirigerci a Les Andelys e vedere il Castello Gaillard. Elisabetta aveva già letto sulla nostra guida che questo castello fu’ ideato, progettato e costruito dal coraggioso Riccardo Cuor di Leone, Duca di Normandia e re d’Inghilterra. Per accedervi, bisogna percorrere una stradina a piedi dopo aver parcheggiato in un ampio spiazzo nei pressi. Appena arrivati, restiamo colpiti dalla struttura imponente e suggestiva dei resti del castello. Elisabetta, sospirando, dice “E pensare che è stato edificato in un solo anno!”. È una giornata soleggiata di giugno, ci sono già turisti che, come noi, hanno deciso di fare una sosta e visitare le vestigia di quello che doveva esser un imponente castello. Guardando le mura di cinta e ciò che resta del castello, mi rivolgo ad Elisabetta dicendo: “è ben conservato e il panorama sulla Senna davvero bello!”. Elisabetta, annuendo, mi dice che ho ragione e che, giustamente, la fortezza “ doveva dare un’immagine di forza e potenza, di invincibilità”. Siamo stati molto soddisfatti di questa visita, che consigliamo anche per un semplice passaggio fugace. Il sito di Château Gaillard richiede almeno un pomeriggio per poterne approfittare appieno. Nelle vicinanze consigliato il paesino di Les Andelys.

Seconda gita in Normandia: Alla scoperta della “città dei cento campanili” e delle abbazie normanne

La gita in breve

  • Rouen
  • Strada delle Abbazie normanne

Avendo la macchina a noleggio e conoscendo già abbastanza bene Parigi abbiamo deciso, io ed Elisabetta, di ripetere l’idea di fare “una toccata e fuga” in Normandia, terra che amiamo particolarmente e a cui sono legati i nostri più bei ricordi. Io e mia moglie siamo piuttosto mattinieri e, in un mercoledì mattina di giugno, dopo aver fatto colazione in hotel decido di sorprenderla dicendo: “mia cara, oggi si va a Rouen!”. Elisabetta, all’inizio un po’ interdetta dalla mia affermazione, esulta dicendo “Giorgio, ci conosciamo da una vita, ma continui a sorprendermi!”. Avremmo potuto prendere il treno per andare a Rouen, ma siccome il mio programma prevedeva anche un’altra tappa abbiamo optato per la macchina. Quindi, dopo un breve passaggio in camera eccoci in partenza per Rouen, capitale storica della Normandia e teatro del martirio di Giovanna d’Arco nel 1431.

Rouen, la città dai cento campanili

Dopo un viaggio di circa un’ora e mezza, compresa pausa caffè per me, eccoci finalmente arrivati a Rouen. Elisabetta prende il GPS e comincia a cliccare a destra e a manca per trovare il parcheggio più vicino alla Cattedrale (Parking Cathédrale – Office du Tourisme). Dopo esser passati all’ufficio del turismo di Rouen, che si trova proprio di fronte alla Cattedrale, per prendere una cartina e dei dépliant della città e aver scoperto la possibilità di visite guidate o escursioni abbiamo attraversato la strada e siamo andati a vedere la Cattedrale che ha ispirato l’omonima serie di Monet e riscoprire l’affascinante storia di questo maestoso edificio di arte gotica. Elisabetta, uscendo dalla Chiesa ha apprezzato la visita che l’ha lasciata senza parole. “La prossima volta organizziamo in modo da poter pernottare a Rouen”, aggiungo io, “in modo da poter approfittare dello spettacolo luce e suono proiettato sulla facciata della Cattedrale!”. Restiamo ancora un po’ a passeggiare per le strade animate della città, circondate da belle facciate di antiche case a graticcio. Passeggiando dalla Piazza di Giovanna d’Arco verso il Palazzo di Giustizia passiamo sotto a al Gros-Horologe, questo bellissimo orologio è il simbolo della città. Decidiamo di fare la visita dell’orologio e scopriamo che non solo è bello ma anche ricco di storia. Elisabetta, Armata della sua audio guida in italiano scopre insieme a me, Giorgio, che ogni piano è possibile ascoltare e vedere la storia e il meccanismo di funzionamento dell’orologio in passato. “Anche se la scala è a chiocciola e un po’ strettina”, sbuffa, « la visuale su tutta la città di Rouen dall’ultimo piano lascia senza parole! ». E io, canzonandola un po’ aggiungo : “sarà forse che abbiamo mangiato troppo in questi giorni e dovremmo fare più attività sportiva !”.

Cathédrale de Rouen photographiée par un touriste
La Cattedrale di Rouen

La strada delle Abbazie normanne

Nel pomeriggio riprendiamo la macchina, dopo aver pagato il parcheggio, e partiamo alla scoperta della Strada delle Abbazie normanne. Durante il percorso abbiamo approfittato dei paesaggi e i gioielli dell’arte religiosa della Normandia come l’Abbazia di Saint-Georges de Boscherville, una bella chiesa fondata nel 1114 dai Benedettini. Elisabetta, conoscendo la mia passione per l’arte, mi domanda “a che tipo di stile appartiene?”. Prontamente le rispondo che la “facciata è di stile romanico”. Molto semplice internamente, contiene capitelli scolpiti con diversi motivi. Oltre a consigliarvi di fare un giro per il grazioso paese con alcune case caratteristiche a graticcio, vi consigliamo la visita del giardino dell’Abbazia che, anche se a pagamento, “vale veramente la pena di visitare”, conclude Elisabetta.